Le stufe a pellet in casa non servono soltanto per riscaldare l'aria in maniera conveniente, ma si possono impiegare anche per avere acqua calda allacciandole al sistema idraulico.
Questo non è possibile in tutti i modelli, ma i modelli pellet idro sono concepiti proprio per essere integrati nel sistema termoidraulico di casa, sia in parallelo col bruciatore che come elementi unici. A darci più informazioni sono stati i tecnici di Idraulico Firenze, grazie ai quali possiamo fornire la guida seguente su come collegare una stufa a pellet idro ai termosifoni.
Compatibilità fra pellet e termosanitario
Per l'allaccio bisogna che sia un modello compatibile con queste installazioni, ossia una stufa a pellet idro, che ha l'hardware per entrare nell'impianto di casa. Innanzitutto bisogna capire quant'è la potenza utile che può essere erogata dalla nostra stufa e dove posizionarla per portare il calore anche nel resto della casa.
Le termostufe devono essere installate in una posizione che consenta loro di evacuare i fumi di combustione in totale sicurezza. Le attuali normative vietano l'impiego di canne fumarie a parete e richiedono che il punto di evacuazione si trovi più in alto possibile cioè sul tetto.
Il pellet idro si comporta esattamente come una caldaia e quindi ha bisogno di essere gestita in maniera del tutto simile. A differenza di quelle per riscaldare direttamente l'ambiente, il calore prodotto viene mandato in un componente a parte chiamato scambiatore. Si tratta di una serpentina a contatto con la camera di combustione e attraverso cui deve passare l'acqua dell'impianto destinata a riscaldare tutte le stanze di casa.
Il calcolo della potenza necessaria per riscaldare tutta la casa utilizzando la stufa a pellet tramite i termosifoni non è complicatissimo, ma occorre un po' di esperienza. Si usa il coefficiente termico della casa, un fattore che si impiega per dimensionare gli impianti di riscaldamento, in generale 30-40 W/mc. Ci sono molti fattori che possono alterare questo parametro, come posizionamento geografico, infissi, qualità dei termosifoni, e coibentazione.
Nelle classi energetiche avanzate come A/B di solito bastano 30W/mc mentre più gli impianti sono vecchi maggiore sarà la potenza richiesta per la scarsa efficienza. Per la potenza necessaria per scaldare la casa si deve moltiplicare il volume in metri cubi per il coefficiente termico e riportarlo in kilocalorie, moltiplicando per 0.862. Per una casa ben posizionata e che si trovi in un ambiente ben esposto alla luce solare il valore è attendibile, ma se la casa è "fredda" la potenza effettiva potrebbe essere anche il doppio.
L’installazione con scambiatore di calore
Una volta sta bene il valore di potenza o di capacità calorica necessarie, si deve decidere se utilizzare la stufa a pellet come unico elemento riscaldante per la casa o integrarla con bruciatori a GPL e metano.
Se la stufa da sola è sufficiente agganciare le tubature è il gioco praticamente è fatto mentre se deve lavorare in concorso con altri dispositivi per fornire ad esempio una base di acqua sempre tiepida bisogna aggiungere un elemento in più, detto puffer, ovverosia lo scambiatore che permette ai due impianti di interagire. Sono oggetti abbastanza delicati e costosi se comprati a parte, mentre il loro prezzo incide molto meno sul budget se si sceglie di comprare una stufa che ne è già dotata.
In pratica l'acqua riscaldata dalla stufa a metano o GPL scambia calore all'interno di un bacino dove si trova un'altra serpentina che è quella proveniente dalla stufa a pellet. Il riscaldamento avviene per via del contatto tra serpentina e acqua presente nel contenitore, che viene poi mandata a riscaldare tutti i termosifoni della casa.
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