Un piccolo dispositivo può trasformare il viaggio in moto in un’esperienza unica: parliamo dell’interfono, un sistema per la comunicazione che si connette al casco.
Fino a qualche tempo fa, viaggiare in moto significava isolarsi dal resto del mondo. Certo, c’era sempre il suono del motore e la bellezza del paesaggio a fare compagnia, ma le comunicazioni tra persone erano molto difficili se non praticamente impossibili, quando si trattava di prendere in mano uno smartphone, ad esempio.
Poi, sono arrivati gli interfoni per moto, che hanno finalmente permesso una comunicazione più rilassata tra pilota e passeggero e tra più piloti, senza dover ricorrere necessariamente alle pantomime e a quel gesticolare convulso che molto motociclisti mettono in atto per farsi capire dai compagni.
Gli interfoni, infatti, permettono di parlare con il passeggero e con gli altri rider, rispondere al telefono e ascoltare la musica o le indicazioni del GPS, senza mai perdere di vista la strada. Se, da una parte, la solitudine del motociclista gli permette di instaurare un rapporto con il viaggio in sé stesso e con tutto ciò che incontra per strada e ha certamente un non so che di romantico, d’altra parte, la possibilità di scambiare qualche parola con altri esseri umani e rispondere a una telefonata sono elementi di cui ormai le persone non possono più fare a meno.
I sistemi di comunicazione come l’interfono cambiano radicalmente il modo di vivere qualsiasi spostamento, e averne uno è un’opportunità da non sottovalutare, soprattutto se volete fare telefonate in sicurezza.
Tipologie di interfono: quale è la migliore?
Le principali tipologie di interfono per moto sono 3.
Interfono penumatico
È quello più semplice e più economico e permette solo la comunicazione con il passeggero. Non ha centralina e batterie, per cui la trasmissione della voce avviene attraverso dei tubicini che collegano fra di loro i caschi. Un po’ come quando da bambini giocavamo al gioco del telefono collegando due bicchieri allo stesso filo, questo interfono rende impossibile qualsiasi comunicazione in situazioni in cui il rumore di sottofondo è grande, tipo in autostrada. Inoltre, la connessione con i tubi è un vincolo tra pilota e passeggero, che dovranno sganciarsi a ogni sosta.
Interfono a cavo
Il secondo tipo di interfono è quello a cavo: si tratta di un kit per pilota e passeggero che comprende una centralina con le batterie ed è il cuore del sistema (si mette nella tasca della giacca durante gli spostamenti), le cuffie che vanno inserite all’interno del casco e il microfono (a filo per caschi integrali o ad asta per i modelli jet). Il segnale audio viene trasmesso dalla centralina alle cuffie tramite i fili, quindi, anche in questo caso, pilota e passeggero sono vincolati. Grazie a questo interfono si può ascoltare anche della musica, collegando via cavo un classico lettore MP3. I comandi della centralina sono semplici da azionare, anche indossando i guanti. Questi interfoni si trovano a un buon prezzo, ma è un sistema scomodo per via dei fili, che possono interferire nei movimenti tra pilota e passeggero e non consente la comunicazione con altri rider. Altro difetto: questi interfoni dialogano con gli smartphone solo via cavo.
Interfono Bluetooth
Un prodotto versatile e comodo è la terza tipologia di interfono, quello con tecnologia Bluetooth. Questo consente di parlare con il passeggero e altri motociclisti, telefonare, ascoltare il navigatore, la radio, la musica dallo smartphone. Il prezzo è sicuramente superiore rispetto agli altri interfoni, ma la qualità è senza dubbio di un altissimo livello!
I kit in vendita sono composti, di norma, da una centralina da applicare sul casco, gli auricolari e il microfono ad asta e a filo. Nella scatola c’è anche il caricabatterie, che sulla maggior parte dei modelli prevede un’uscita micro USB o nano USB da collegare alla centralina.
L’installazione dell’interfono Bluetooth è abbastanza semplice. Con un peso contenuto, dimensioni compatte ed essendo senza fili, la presenza del sistema non influisce sul casco. I pulsanti, solitamente, si trovano sulla centralina; comodi, se presenti, i comandi vocali, tanto che per accettare una chiamata o dialogare con un altro dispositivo non si tolgono le mani dal manubrio.
Il vantaggio di questi modelli è che consentono di comunicare con altri sistemi dotati della medesima tecnologia; sui modelli più recenti è inoltre possibile mettere in collegamento più centraline per creare una vera e propria rete. Quest’aspetto è da tenere presente qualora si viaggi con altri motociclisti, se tutti dotati di questo sistema di comunicazione parlarsi durante i trasferimenti sarà semplicissimo.
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