Cause e cure
La malattia di Peyronie è una patologia benigna che interessa il pene, della quale ancora si ignora l’origine. In particolare, questa condizione altro non è che una alterazione del rivestimento del tessuto erettile, sulla quale si forma una placca che può essere facilmente scoperta al tatto. Questa condizione è in grado di causare del dolore durante l’erezione a causa della deformazione all’asta del pene che essa comporta. In determinati casi è possibile si verifichi anche una riduzione delle dimensioni del pene, il quale perde la sua elasticità o parte del suo spessore. La fase più acuta della malattia di Peyronie è quella relativa ai primi sei mesi a partire dal momento in cui si sono presentati i primi sintomi, per entrare dopo tale periodo in una fase cronica caratterizzata da altri segni. Ad oggi non sono note le cause scatenanti di questa patologia, e al momento le ipotesi maggiormente accreditate sono quelle relative a fattori ereditari o piccoli traumi verificatisi anche in maniera inconsapevole.
Per quel che riguarda la cura di questa patologia, il fine è quello di arrestarne il progredire individuando innanzitutto la zona che ne è interessata. Ciò è possibile per mezzo di una ecografia peniena (sia a riposo che in erezione) che può servire dare maggiori indicazioni circa la terapia più adeguata da seguire in base alle condizioni riscontrate. Esistono infatti trattamenti che prevedono iniezioni intraplacca di cortisone e onde d’urto, ad esempio. È possibile anche ricorrere ad un intervento chirurgico, qualora lo specialista lo ritenga opportuno per correggere l’incurvazione, ed è un tipo di intervento che viene eseguito in anestesia locale. Approfondisci qui ogni aspetto relativo a questo tipo di intervento, che oggi viene effettuato in ambulatorio ed ha dunque un decorso molto rapido per il paziente, il quale può tornare alle normali attività quotidiane già nell’arco di due giorni.
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