Un articolo di approfondimento sulla questione dello "stage" in Italia
Uno dei principali dilemmi di un giovane neo-laureato o inoccupato è se – proseguendo la propria formazione attraverso un master con stage – ciò possa essere davvero utile per entrare nel mondo del lavoro. Anche se lo stage non assicura l’assunzione presso l’azienda ospitante, è un’esperienza che in ogni caso permette di conoscere da vicino alcune dinamiche del mondo del lavoro; quindi, in sostanza, l’esperienza dello stage è sempre utile sia per il tirocinante che per l’azienda. Ecco perché moltissimi ragazzi si affidano ad associazioni, come ICT Academy, per intraprendere un percorso formativo attraverso un master, che gli dia la possibilità di affacciarsi sul mondo del lavoro.
Quali sono i vantaggi dello stage per un tirocinante
Uno stage spesso serve per capire la propria attitudine al lavoro e la tipologia di lavoro per la quale si è portati, anche quando non si acquisiscono capacità professionali specifiche. Lo stage costituisce un percorso di conoscenza di sé e delle proprie aspettative, nonché del mondo del lavoro in genere. Per cui, uno stage serve al tirocinante per:
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Fare esperienza: passare dal piano teorico a quello pratico è il primo vantaggio dello stage attraverso il quale acquisire competenze specifiche e competenze “extra-professionali” come le relazioni tra colleghi, la familiarità con le dinamiche lavorative, la disciplina e le gerarchie.
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Verificare se è il lavoro dei sogni: la durata dello stage è compreso tra 3 e 6 mesi, un periodo utile per capire se la professione per la quale ci si è candidati allo stage corrisponde alle proprie aspettative, se nella pratica lavorativa, quella mansione corrisponde ai propri interessi e se si possiedono la capacità adatte per affrontare un certo tipo di lavoro o mansione in un determinato settore o ambito lavorativo.
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Apprendere: oltre alla propria mansione, durante lo stage si entra a contatto con colleghi che svolgono attività diversi in altri settori e ciò permette di allargare le proprie prospettive e conoscenze, oltre che acquisire ulteriori conoscenze e sviluppare le proprie doti comunicative.
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Aumentare la fiducia in se stessi: entrare nel mondo del lavoro permette di acquistare un’autonomia e una consapevolezza delle proprie qualità professionali che consolidano la stima in se stessi.
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Confrontarsi con i primi guadagni: sebbene lo stage non sia retribuito o, a volte, parzialmente rimborsato, si ha l’occasione di entrare in un’ottica futura di retribuzione per il lavoro che si svolge, di comprendere l’indipendenza economica, capire il valore del denaro e di riflesso il valore, anche, del proprio nucleo familiare e della gestione delle spese.
Lo stage serve anche all’impresa ospitante?
Lo stage aiuta ad entrare in contatto con il mondo del lavoro, ma lo stage è un arricchimento e un investimento anche per l’azienda ospitante, infatti i vantaggi di ospitare un tirocinante per un’impresa sono legati al:
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Formare un tirocinante secondo le proprie esigenze, nella prospettiva di assumere una persona formata secondo la propria idea di professionalità;
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Effettuare una pre-selezione delle risorse umane, creando una sorta di archivio di candidati papabili al quale attingere in futuro per eventuali ampliamenti di organico. Una selezione avvenuta già sul campo basandosi non solo sul curriculum, ma sulle capacità testate sul campo;
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Innovare e disporre di risorse umane nuove e creative in grado di contribuire con idee, progetti durante il loro percorso formativo;
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Incrementare l’attività, infatti si possono delegare allo stagista attività che altrimenti non sarebbe possibile affrontare per mancanza di risorse o di tempo come per esempio ampliare i progetti di ricerca e di marketing, creare archivi e banche dati e così via;
Avere un ritorno di immagine sociale, poiché qualificare e associare il proprio nome o attività aziendale ad una mission ritenuta di alto valore sociale e collettivo può portare solo benefici all’immagine aziendale.
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